La Capulana

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Capulana” è il nome che viene dato in Mozambico ai teli colorati che ogni donna possiede.
Pare che la loro introduzione nel paese sia relativamente recente, circa due secoli.

La dimensione della capulana è standard, un metro di altezza per due di lunghezza, ma colori e fantasie sono praticamente infiniti.
Molte stampe sono tipiche di una particolare zona o paese, e basta un’occhiata per indovinarne la provenienza.
Esistono capulane che riproducono elementi della vita quotidiana di una donna e quelle che segnano l’appartenenza ad un gruppo.
Non mancano le capulane commemorative, come quelle che ricordano l’indipendenza o i leader politici più popolari, o altri avvenimenti importanti (i 90 anni di Nelson Mandela, l’oro olimpico di Lurdes Mutola – probabilmente la più famosa atleta mozambicana, che vinse l’oro negli 800 metri alle olimpiadi di Sydney del 2000 – e così via).

Ma in pratica, a cosa serve la capulana? Si potrebbe rispondere che serve a tutto, e non si andrebbe poi tanto lontani dalla realtà.
Innanzitutto, la capulana viene avvolta intorno ai fianchi a mo’ di gonna, e nelle zone rurali o nei quartieri periferici della capitale questo è l’abbigliamento tradizionale di ogni donna che si rispetti.
La capulana, poi, è indispensabile per portare un bimbo sulla schiena alla maniera africana.
Una capulana stesa sul marciapiede serve alle venditrici ambulanti per esporre la propria merce, ed a fine giornata, la si arrotola, formando un cerchio che, adagiato sulla testa, aiuta a trasportare facilmente sino a casa la cesta con gli articoli rimasti invenduti.
Una capulana può sostituire, alla bisogna, lenzuola, tovaglie, tende e, se necessario, pure l’asciugamano.

Insomma, la capulana è un prodotto incredibilmente versatile ed economico (da uno a cinque euro al pezzo, a seconda della qualità), e non stupisce quindi che sia un “must” dei regali da fare ad una donna. Perché lei, sicuramente, saprà come farne buon uso.

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